Sollevare il seno con la mastopessi
La mastopessi è l’ intervento di chirurgia plastica seno finalizzato a sollevare il seno cadente. Questa tipologia di operazione viene svolta nel momento in cui il seno è marcatamente cadente o rilassato per colpa dell’ invecchiamento, dell’allattamento o di una perdita di peso eccessiva. La procedura serve a restituire tonicità ai seni, collocando la ghiandola mammaria insieme alla zona areolare ed al capezzolo togliendo la pelle in eccesso.
La natura stessa di questo intervento che prevede la rimozione di pelle con incisioni e suture, richiede una particolare attenzione in fase d’informazione della paziente. Le cicatrici della mastopessi sono di dimensioni importanti e non sono tutte nascoste. La paziente dovrà capire profondamente la tecnica e reputare che il risultato atteso (seno rassodato ma con cicatrici) sia compatibile con le aspettative proprie.
Come influenza nella psiche della donna il seno cadente?
Il seno cadente può avere un impatto negativo sull’immagine del proprio corpo e sull’autostima delle donne. Può anche influire sulla sfera sessuale e sulla relazione con il partner. Tuttavia, è importante ricordare che il seno cadente è un fenomeno normale e naturale del cambiamento del corpo che può verificarsi a causa di fattori come l’età, la gravidanza, l’allattamento e la perdita di peso. La chirurgia estetica in questo senso è indicata quindi per correggere il seno cadente in funzione del miglioramento psicologico conseguente.
L’ intervento di mastopessi
L’ operazione chirurgica di mastopessi richiede una prima fase di disegno accurato del programma d’ incisioni da effettuare e lo spostamento dell’areola. Dopo l’ anestesista dovrà verificare nuovamente gli esami clinici preoperatori indicando la compatibilità degli stessi con la chirurgia programmata. Si procede quindi con la somministrazione di una sedazione profonda (la paziente dorme ma respira autonomamente) e poi con l’infiltrazione dell’ anestesia direttamente sul seno (anestesia locale). Il chirurgo estetico quindi procede con le 3 incisioni: una attorno alla zona areolare, una in verticale tra la zona areolare e il solco sottomammario e una sotto il solco sottomammario. Si procede quindi all’ escissione del tessuto cutaneo in eccesso e allo spostamento dell’ areola nella nuova sede (anatomicamente “normale”). Successivamente i lembi vengono suturati e il seno viene bendato con una speciale fasciatura.
Postoperatorio della mastopessi
La singolare preferenza anestetica eseguita per l’intervento di mastopessi consente di eludere l’anestesia totale e la permanenza in clinica. Con questa procedura, sebbene l’applicazione dei drenaggi, basteranno sei ore di osservazione post operazione prima di poter eseguire il ritorno a casa del soggetto. In aggiunta ai drenaggi verranno messi dei medicamenti e dei bendaggi ad azione compressiva. Il secondo giorno verranno eliminati i drenaggi, mentre il giorno successivo ancora prevvederà la realizzazione di una ulteriore bendatura e la sostituzione delle fasciature. L’eliminazione delle suture si farà il dodicesimo giorno. Nella totalità la convalescenza durerà circa due settimane. Per trenta giorni è doveroso mettere un reggipetto contenitivo. Gli esiti regalati dal lifting del seno saranno durevoli, tenendo presente che nuovi fattori, come per esempio possibili cambiamenti di peso, lo stress e l’età, possono modificare ancora una volta l’aspetto del seno.
Cicatrici della mastopessi
La procedura di lifting del seno comporta incisioni e conseguenti cicatrici visibili sul seno. Per questo motivo è fondamentale che la paziente sia chiaramente consapevole delle cicatrici programmate e accetti le stesse come positive in relazione al sollevamento delle mammelle. Ecco perché il chirurgo estetico durante la visita si soffermerà su questo argomento in maniera tale da permettere alla donna di esprimere un consenso informato adeguato.